La Guardia di Finanza ha sequestrato 1,2 miliardi di azioni ordinarie della società Davide Campari. Le azioni, detenute dalla holding di diritto lussemburghese Lagfin S.C.A., sono sotto sequestro a seguito di un’indagine del gip di Monza. Tra i reati ipotizzati figura quello di “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” e la “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”. L’inchiesta del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano arriva dopo una verifica.
Campari, azioni sequestrate per 1,2 miliardi di euro

L’inchiesta di Claudio Gittardi ha preso il via da una verifica fiscale della Fiamme Gialle nei confronti di Lagfin. La società del Lussemburgo ha assorbito la propria controllata italiana, grazie a un’operazione di “fusione per incorporazione”. Così facendo, è diventata detentrice del pacchetto azionario di maggioranza di Davide Campari Milano a seguito di un’operazione straordinaria di “fusione per incorporazione”. Ma, all’atto della fusione, mancava la dichiarazione delle plusvalenze da “exit tax” per oltre 5,3 miliardi di euro. Queste erano state maturate in capo alla società italiana incorporata, ma non tassate al momento della loro fuoriuscita dal territorio nazionale, come invece previsto dalla normativa fiscale.
Nello specifico il gruppo societario ha trasferito gli asset dalla società italiana a una branch domestica neo costituita solo formalmente. Mentre le gestione effettiva del ramo d’azienda finanziario veniva esercitata a livello di casa madre estera. Di conseguenza, il sequestro è stato integralmente eseguito attraverso l’apposizione del vincolo sulle “azioni ordinarie” della società partecipata dalla holding lussemburghese. Il tutto avviene a concorrenza dell’importo disposto nel decreto, che è corrispondente all’imposta non versata all’atto del trasferimento all’estero della società incorporata.
Marianna Soru
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